Una delle responsabilità primarie degli operatori sanitari è quella di proteggere sé stessi e i propri pazienti dalla contaminazione crociata veicolata da sangue, urina e altre secrezioni corporee, aiutando in tal modo a prevenire la diffusione di infezioni correlate all’assistenza (ICA). Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) stima che, ogni anno, in Europa circa 3,8 milioni di persone sviluppano ICA durante la degenza negli ospedali per acuti. Complessivamente, 90.000 pazienti sono deceduti a causa delle sei ICA più comuni.¹
Misure di prevenzione e controllo delle infezioni
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)², circa l’80% delle ICA può essere prevenuto adottando efficaci misure di prevenzione e controllo delle infezioni. Vediamo in particolare due di queste misure:
- Adeguata igiene/pulizia delle mani – Potrebbe sembrare un’azione semplice e ovvia, ma in realtà molti operatori sanitari hanno dichiarato che, a causa dell’elevato carico di lavoro a cui sono sottomessi, non sempre hanno l’energia e/o il tempo di lavarsi adeguatamente le mani.³ Tuttavia, l’igiene delle mani è estremamente importante come coadiuvante per la prevenzione delle ICA. Essa è determinante non solo per la sicurezza degli stessi operatori sanitari, ma anche per quella dei loro pazienti. Assicurarsi di lavarsi le mani è di fondamentale importanza per il proposito clinico generale di garantire il miglior risultato sanitario possibile. Quando non si hanno a disposizione acqua e sapone, è una valida alternativa usare un disinfettante a base di alcool.
- Utilizzo di guanti da esame monouso durante l’erogazione delle cure – I guanti da esame monouso non sterili sono un dispositivo indispensabile per proteggere gli operatori sanitari dalle sostanze pericolose.⁴ Scegliere i guanti adatti e seguire i protocolli stabiliti per infilarli, sfilarli, toglierli e cambiarli sono altrettanto importanti. Indossare i guanti, come prassi a sé stante, non significa avere le mani pulite. I guanti non sostituiscono il lavaggio asettico delle mani, poiché possono venire contaminati durante l’uso, causando la diffusione di ICA. Pertanto, sia i centri per il controllo delle malattie (CDC)⁵ sia l’OMS⁶ raccomandano di lavare o disinfettare le mani per evitare la contaminazione crociata e le ICA, soprattutto dopo la rimozione dei guanti.
Al fine di ottimizzare al meglio la prevenzione delle infezioni e contribuire a ridurre il rischio di trasmissione delle ICA, gli operatori sanitari devono applicare sistematicamente le misure sopra descritte.
Promuovere la salute della pelle
Sapevi che un’igiene inadeguata delle mani e un utilizzo improprio dei guanti da esame monouso possono comportare gravi malattie della pelle? Oltre il 95% degli operatori sanitari ha riferito di avere dei disturbi cutanei derivanti dall’uso dei guanti. Tra le problematiche più comuni vi è la pelle secca e pruriginosa, che arreca dolore e fastidio agli operatori sanitari. È importante riconoscere e comprendere questo problema, per riuscire a evitarne il peggioramento o anche prevenirne l’insorgenza. Quali sono quindi le due principali malattie cutanee che affliggono gli operatori sanitari? Esse includono:
- Dermatite allergica da contatto – Si tratta di una reazione allergica che può essere scatenata dagli acceleratori chimici utilizzati nella produzione dei guanti.
- Dermatite irritativa da contatto – Non si tratta di una reazione allergica, bensì di una conseguenza di protocolli di igiene intensi, come il lavaggio frequente delle mani.
Quali sono le conseguenze di queste malattie cutanee? Esse possono includere:
- Riduzione della produttività del personale sanitario – Casi gravi di dermatite possono avere un impatto negativo sulla produttività lavorativa.⁷ È molto probabile che aumenti il numero di operatori sanitari che si assentano e si mettono in malattia per il periodo di cura e/o di convalescenza. Questo può, nel lungo periodo, causare la perdita di posti di lavoro.
- Perdite economiche –Tra queste rientrano i costi delle assenze per malattia, i problemi di fidelizzazione dei dipendenti, la formazione e la sostituzione di questi ultimi.
- Rischio di contaminazione crociata per i pazienti – Le mani del personale sanitario possono potenzialmente essere la fonte e il veicolo di diffusione delle infezioni tra pazienti in condizioni critiche.⁸
Quali soluzioni offre Medline?
Medline possiede un’ampia gamma di guanti da esame di alta qualità che aiutano a prevenire le infezione e le malattie cutanee. Data l’importanza di scegliere i guanti giusti, disponiamo di una gamma completa di guanti per diverse applicazioni, che includono modelli utilizzabili nelle aree di cura non critiche, sterili, resistenti, realizzati con una tecnologia che sfrutta la farina d’avena e che non presentano rischi di allergie. Il nostro portfolio comprende anche guanti speciali che rispettano la pelle, come ad esempio i guanti in nitrile senza acceleratori e i guanti rivestiti di farina d’avena che aiutano a proteggere e a prendersi cura delle mani.
Per ulteriori informazioni sul nostro portfolio di guanti da esame, è possibile consultare il nostro catalogo online e la Guida per gli ordini dei guanti da esame.
#BeKind to Your Skin, sii gentile con la tua pelle
La nostra campagna #BeKind procede a gonfie vele, a sostegno dei principi esposti fin qui. Con questa campagna, vogliamo mettere ulteriormente in luce le soluzioni offerte da Medline, come fornitore di guanti, per la protezione della pelle e le nostre misure che garantiscono il rispetto e la tutela dei lavoratori e dell’ambiente.
Non perderti i prossimi articoli dove continueremo a parlare della salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente, che fa parte del DNA di Medline. Puoi consultare il nostro volantino #BeKind (inglese) per conoscere le soluzioni di guanti più adatte al tuo contesto di assistenza sanitaria.
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Fanya Malkan
Product Manager Exam Gloves, Medline Europe
Fanya è indonesiana e vive nei Paesi Bassi. Dopo aver conseguito la laurea in Economia aziendale internazionale, ha iniziato la sua carriera professionale unendosi a Medline nell’aprile del 2022. Attualmente risiede ad Arnhem, nei Paesi Bassi, e gestisce il portfolio dei guanti da esame di Medline Europe. Ulteriori informazioni su LinkedIn.
Riferimenti:
1. Health at a glance: Europe 2018’ (2018) Health at a Glance: Europe [Preprint]. doi:10.1787/health_glance_eur-2018-en.
2. Infection Prevention and Control (2021) World Health Organization. Available at: https://www.who.int/news-room/questions-and-answers/item/infection-prevention-and-control (Accessed: 15 May 2023).
3. Haque, M. et al. (2020) ‘Strategies to Prevent Healthcare-Associated Infections: A Narrative Overview’, Risk Management and Healthcare Policy, Volume 13, pp. 1765–1780. doi:10.2147/rmhp.s269315.
4. Hand hygiene (2022) Hand Hygiene Guides & Resources | Medline IE. Available at: https://www.medline.eu/ie/hand-hygiene (Accessed: 01 June 2023).
5. Hand hygiene in healthcare settings (2023) Centers for Disease Control and Prevention. Available at: https://www.cdc.gov/handhygiene/index.html (Accessed: 01 June 2023).
6. WHO guidelines on hand hygiene in Health Care (2AD) World Health Organization. Available at: https://www.who.int/publications-detail-redirect/9789241597906 (Accessed: 01 June 2023).
7. Andersen, L., Nyeland, M.E. and Nyberg, F. (2019) ‘Increasing severity of atopic dermatitis is associated with a negative impact on work productivity among adults with atopic dermatitis in France, Germany, the U.K. and the U.S.A.’, British Journal of Dermatology, 182(4), pp. 1007–1016. doi:10.1111/bjd.18296.
8. Shobowale, E., Adegunle, B. and Onyedibe, K. (2016) ‘An assessment of hand hygiene practices of healthcare workers of a semi-urban teaching hospital using the five moments of Hand Hygiene’, Nigerian Medical Journal, 57(3), p. 150. doi:10.4103/0300-1652.184058.
9. Gürlek Kısacık, Ö. and Özyürek, P. (2022) ‘Skin-related problems associated with the use of personal protective equipment among health care workers during the COVID-19 pandemic: A online survey study’, Journal of Tissue Viability, 31(1), pp. 112–118. doi:10.1016/j.jtv.2022.01.003.