I guanti monouso sono una delle forniture più rilevanti nell’ambito delle strutture ospedaliere. Tenendo conto dei vari dipartimenti, delle attività cliniche e di tutti i membri dello staff che necessitano di diversi tipi e misure di guanti, scegliere l’articolo giusto può essere davvero una sfida.
Grazie ai progressi compiuti dalla tecnologia, i guanti da esame e chirurgici sono caratterizzati da più aspetti e vantaggi di quanto fossero in passato. Medline desidera rendervi estremamente semplice quel processo di valutazione di tutte le opzioni presenti sul mercato che vi consentirà di scegliere correttamente guanto e materiale di composizione. Questa guida mette in evidenza le differenze esistenti fra le più diffuse tipologie di guanti, per darvi informazioni ed aiutarvi a prendere decisioni consapevoli.
I guanti privi di acceleratori sono la soluzione all’aumento dei casi di allergia di tipo IV.6 Possono contribuire a far calare il numero dei professionisti sanitari interessati da irritazione cutanea non correlata al lattice. Grazie ad una vasta gamma di opzioni presenti sul mercato, scegliere di utilizzare i guanti privi di acceleratori permetterà a coloro che presentano allergie dovute a sostanze chimiche allergizzanti di continuare a lavorare in tutta sicurezza. Questo cambiamento ridurrà inoltre i costi legati alle cure e limiterà il ricorrere a personale esterno in caso lo staff ordinario non sia in grado di lavorare.
The Next Evolution in Surgical Gloves
1947
Primo guanto chirurgico contenente polvere, lattice in gomma naturale e acceleratori chimici.
1983
Primo guanto chirurgico privo di polvere, ma contenente lattice in gomma naturale e acceleratori chimici.
1990s
Primo guanto chirurgico privo di polvere e lattice in gomma naturale, ma contenente acceleratori.
2016
Medline introduce guanti chirurgici di nuova generazione non realizzati con polvere, lattice di gomma naturale e acceleratori chimici.
Nel 2003 venne portato avanti un sondaggio nelle varie realtà del Sistema Sanitario Nazionale del Regno Unito, ed i risultati mostrarono come il 60% di tutte le strutture non avesse dato disposizioni per minimizzare o gestire il rischio di esposizione al lattice.2 Si può fare molto per migliorare questi dati, e sostituire i guanti in lattice con quelli che ne sono privi è davvero un primo passo semplice ed efficace, che, una volta compiuto, comporta vantaggi immediatamente visibili.
Utilizzando soltanto guanti privi di lattice, infatti, il costo dello stock inventariale può diminuire, poiché l’acquisto di un unico prodotto in gran quantità si rivela più economico che comprare articoli multipli.
Il numero di episodi negativi verificatisi nei reparti ‘latex-free’ è diminuito drasticamente subito dopo la semplice sostituzione dei guanti in lattice con quelli privi di tale componente.3 Questa riduzione comporta direttamente un minor costo per le cure destinate alle reazioni allergiche al lattice, e abbatte le uscite finanziarie relative al personale provvisorio o esterno.
L’utilizzo dei guanti privi di lattice è una scelta responsabile dal punto di vista clinico, economicamente vantaggiosa ed importante in termini di risparmio di tempo. Passare ai guanti privi di lattice permette sia ai pazienti di sentirsi ottimisti e sicuri durante le cure a loro rivolte, sia alla struttura medica di funzionare senza alcun problema. Si parla di reali priorità per i professionisti sanitari, per cui risulta ancora più opportuno trarre vantaggio da qualsiasi opportunità riesca a fare la differenza.
L’utilizzo di guanti polverati resta il più frequente all’interno di strutture ospedaliere e reparti chirurgici, non considerando l’enorme varietà di rischi, e l’appello di molte organizzazioni internazionali ad un cambiamento verso una fornitura non polverata. Ne consegue il verificarsi di una serie di situazioni evitabili a carico di pazienti e staff.
I risultati di studi diversi condotti in tutto il mondo hanno messo in evidenza un buon numero di problematiche. In alcuni stati queste osservazioni hanno portato ad un divieto assoluto dei guanti polverati. Esiste un’esaustiva letteratura diffusa a livello globale a supporto di come si possano portare avanti i cambiamenti. L’FDA (Food and Drug Administration) statunitense ha già vietato l’utilizzo di qualsiasi tipo di guanto polverato.1 Nel Regno Unito sono in vigore raccomandazioni governative e stilate dalle autorità sanitarie che contrastano l’uso dei guanti polverati.2
Sicurezza dello Staff
Lo stato di salute del personale è direttamente correlato al buon funzionamento della struttura ospedaliera. Il controllo delle infezioni è giustamente un aspetto fondamentale e di prioritaria entità nella cura dei pazienti, ma ci sono anche altre problematiche, come, ad esempio, le reazioni allergiche, che probabilmente non sono comprese appieno.
L’asma ed altre patologie respiratorie possono essere correlate all’utilizzo di guanti polverati, a causa della potenziale diffusione per via aerea della polvere. Anche la congiuntivite e le infiammazioni articolari sono molto comunemente associate all’uso di guanti polverati.3
La secchezza della cute, che può aggravarsi o divenire Dermatite Irritativa da Contatto (DIC), 4 risulta difficile da gestire e trattare nel caso in cui i soggetti colpiti, come i professionisti sanitari, non si astengano dall’utilizzare i guanti polverati.
Prevenire la Trasmissione Microbica
Le preoccupazioni inerenti i guanti polverati si estendono anche alla correlazione fra l’utilizzo degli stessi e la chiusura delle ferite. La problematica nasce osservando come qualsiasi tipo di nastro adesivo chirurgico per la chiusura di una ferita tenda ad attaccarsi molto più facilmente alle mani dei medici che indossano guanti polverati piuttosto che non polverati
La polvere che riveste il guanto si lega con il sudore e con il muco, e questa caratteristica contribuisce in maniera sostanziale alla diffusione del rischio infettivo fra gli ambienti ospedalieri. Quando la polvere entra in contatto con l’attrezzatura e gli allestimenti, l’infezione microbica può iniziare a diffondersi, e risulta difficile da isolare. I guanti polverati sono realizzati con e contengono molte sostanze chimiche, che possono causare una reazione allergica e rendere più difficile la guarigione di condizioni pre-esistenti. Questa situazione condiziona la capacità dello staff medico di portare avanti il proprio lavoro ed i propri obblighi assistenziali nei confronti dei pazienti, e può contribuire a generare carenza di organico e relative problematiche di natura economica, come ad esempio i pagamenti per il personale delle agenzie esterne.
Il buon funzionamento degli ambienti clinici coincide con il soddisfare le esigenze dei pazienti e dello staff ospedaliero in modi efficienti e vantaggiosi dal punto di vista dei costi. Fornire una barriera sicura contro lo sporco e le infezioni, al pari di mantenere ad un livello minimo l’insorgenza delle reazioni allergiche, sono sfide superabili con successo, ma che richiedono investimenti e volontà di cambiamento. I guanti non polverati sono sicuramente in grado di influenzare entrambe le suddette sfide, con risultati immediati ed anche di più ampio respiro.5
Il rischio di esposizione ad agenti patogeni veicolati per via ematica è una delle preoccupazioni maggiori che affligge i chirurghi e lo staff della sala operatoria. Sebbene spesso non rilevabili all’occhio umano, le micro perforazioni nei guanti chirurgici sono comunque di dimensioni tali da permettere il passaggio di carica microbica fra chi indossa il guanto ed il paziente, con conseguente insorgenza di infezioni
Un recente studio ha riportato come l’80% delle perforazioni a carico dei guanti chirurgici passi inosservata.¹ Un’altra osservazione valutava come fosse maggiore l’incidenza delle micro perforazioni quanto più a lungo si indossasse lo stesso guanto.
Un metodo efficacemente testato per ridurre questi rischi è il sistema di protezione a doppio guanto, in particolare con un sottoguanto di colore scuro.
Perché utilizzare la tecnica del Doppio Guanto?
Se un guanto singolo è in grado di proteggere chi lo indossa dalle infezioni veicolate per via ematica, nelle situazioni dove sono coinvolti aghi e strumenti appuntiti, dato l’elevato rischio di perforazione, è richiesta una maggiore protezione. Indossare due paia di guanti chirurgici, ovverosia aggiungere un altro strato protettivo, abbatte sensibilmente il rischio di contaminazione crociata.
VIDEO
Tecnica del Doppio Guanto
(in inglese)
In caso di perforazione, il guanto più interno risulta protetto da quello esterno. Uno studio portato avanti dall’associazione American College of Surgeons, ha evidenziato come la tecnica del doppio guanto, in caso di perforazione del guanto esterno³, riduce il rischio di esposizione al materiale ematico del paziente di una percentuale come l’87%.
Con tale tecnica, il numero delle perforazioni a carico del guanto più interno può essere significativamente ridotto, ed il chirurgo può identificare gli strappi ed i fori più rapidamente se si sceglie di utilizzare un sottoguanto scuro. Secondo uno studio clinico presente nella rivista dell’associazione AORN (The Association of periOperative Registered Nurses), utilizzando un sottoguanto di colore a contrasto con quello esterno, l’84% delle perforazioni viene identificato in un tempo medio di 22 secondi, mentre, in caso di guanto singolo, si assiste ad un riconoscimento dell’8% in 47 secondi.4
Come Funziona la Tecnica del Doppio Guanto?
Come primo strato di protezione si indossa un apposito sottoguanto di colore scuro, seguito da un guanto più esterno translucido o di colore chiaro.
Nell’eventualità che il guanto esterno si rompa durante la procedura chirurgica, il sangue e gli altri fluidi penetreranno fra i due strati protettivi, ed il colore verde scuro del sottoguanto, ben visibile, segnalerà come sia necessario sostituire entrambi i guanti.
Cambiare i guanti immediatamente dopo la perforazione, minimizza il rischio di trasmissione degli agenti patogeni fra chi li indossa ed il paziente.
Sebbene le combinazioni nella tecnica del doppio guanto siano spesso una scelta personale, si consiglia vivamente di utilizzare un sottoguanto di colore diverso da quello esterno, per individuare più velocemente il punto critico in caso di lacerazione del guanto.
La Tecnica del Doppio Guanto e le Procedure Chirurgiche
Molti chirurghi sono restii a servirsi della tecnica del doppio guanto poiché convinti che essa riduca la loro sensibilità tattile e, di conseguenza, la loro manualità. Uno studio condotto dall’associazione Royal College of Surgeons of England sulla tecnica del doppio guanto nelle procedure chirurgiche, mostra al contrario come non sussistano differenze significative a livello di tecnica nell’ipotesi che venga indossato un singolo o un doppio guanto.5 Questi risultati ci suggeriscono come il doppio guanto non alteri minimamente la manualità del chirurgo.
1 Parte 1, Pagine 831 – 839. Disponibile all’indirizzo: www.jaad.org Articolo accessibile dal 17 Dicembre 2015.
2 https://www.henryschein.com/us-es/images/medical/PPE-Chemical-Allergy-Masquerade.pdf
3 http://latexallergyresources.org/sites/default/files/newsletter-attachments/The%20ALERT%20May%202012.pdf
4 http://www.nocil.com/Downloadfile/DTechnicalNote-Vulcanization-Dec10.pdf
5 http://www.chemicalland21.com/specialtychem/perchem/DIPHENYL%20GUANIDINE.htm
6 Gardner N. Accelerator free fact or fiction. Health & Safety International. Ottobre 2008. Disponibile all’indirizzo: www.shieldscientific.com Accessibile dal Dicembre 17, 2015.
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